Chi vuole aprire un negozio online spesso si ferma di fronte al primissimo ostacolo, ossia quello di dover effettuare un importante investimento iniziale, ma grazie al dropshipping tutto diventa più facile. Stiamo parlando di un modello di business la cui traduzione letterale è “consegna diretta dal fornitore” e che è nato negli USA oltre un decennio fa, anche se dalle nostre parti si è affermato molto più di recente. Riassumendo, il drop ship è un tipo di commercio online che permette ad un soggetto qualunque di mettere in vendita prodotti di una o più categorie merceologiche, senza però possedere fisicamente la merce. Sarà infatti il fornitore dropshipping, il cosiddetto dropshipper, ad occuparsi dell’accaparramento dei prodotti (a meno che non sia esso stesso il produttore) e della loro spedizione.
Sono chiari sin da subito, dunque, i vantaggi che hanno un po’ tutti: il venditore, che non deve preoccuparsi di magazzino e giacenze; il fornitore, che ha a disposizione un pubblico più vasto grazie alla “pubblicità” fatta dal venditore; l’acquirente, che può così trovare prezzi più concorrenziali sulla piazza. Ovviamente, non è tutto rose e fiori, perché ci sono comunque anche delle controindicazioni, soprattutto per il venditore. Se è pur vero che non si dovrà sobbarcare i costi del magazzino, ma dovrà pur sempre ottemperare a tutti gli obblighi di legge e agli oneri per avviare la piattaforma.
In sostanza, il venditore dovrà scegliere un dominio, un hosting Web i cui costi variano a seconda della grandezza del negozio online e la piattaforma che ospiterà gli scaffali virtuali. Inoltre, è necessario aprire una partita Iva e ottemperare a tutti gli obblighi burocratici e al versamento di quanto dovuto all’erario in base ai guadagni. Un altro aspetto che va ponderato molto bene, poi, è quello relativo ai fornitori dropshipping: la scelta deve essere particolarmente accurata, basandosi sui feedback forniti dagli altri utenti che ci hanno già lavorato. Un produttore o un dropshipper che fornisce prodotti non conformi a quelli mostrati agli utenti o che si rifiuta di accettare un reso, può causare un danno di immagine importante al negozio stesso.
Drop ship: i fornitori
I fornitori, che a volte possono essere anche gli stessi produttori, giocano un ruolo molto importante nel modello di dropshipping. Sono in sostanza gli attori principali, poiché sono quelle aziende che dispongono fisicamente della merce, gestiscono il magazzino per conto di tanti venditori e si devono occupare delle spedizioni. I venditori fanno da tramite con la clientela, ma alla fine sono i fornitori quelli che hanno a che fare con le “rogne” peggiori, ossia quello di gestire la consegne e gli eventuali resi delle vendite.
Nel mondo esistono tante aziende che fanno da dropshipper ed anche in Italia ormai il settore è molto ben avviato. Non tutti i fornitori sono ovviamente uguali, alcuni hanno clientele più vaste, altri meno. Inoltre, ci sono fornitori che si occupano solo di una categoria merceologica, ad esempio cosmesi, prodotti di elettronica, abbigliamento sportivo e prodotti legati al fitness etc., altri che invece spaziano tra diverse categorie merceologiche, in maniera da riuscire ad avere più venditori possibili.
Fornitori dropshipping e sharing economy
Tra i più noti fornitori del panorama nazionale, ci sono ad esempio Cometa Spa, una società che opera nell’ambito dei prodotti informatici. Dello stesso settore si possono citare anche Ingram Micro, Runner Spa, Eds Group (orientato maggiormente alla telefonia) e tanti altri ancora. MyShopcasa è invece un dropshipper che opera nel settore tendaggi, copridivani, piumini e tanto altro ancora. Darchi Shop Srl, invece, distribuisce cartucce, toner e altri prodotti per la stampa, così come Alternis, specializzato in soluzioni compatibili. Nell’abbigliamento, invece, opera anche B2B Griffati s.r.l., ma vi sono anche tante società che producono e distribuiscono prodotti per l’infanzia, fai da te e non mancano nemmeno quelle che lavorano nel settore dei sex toys e si occupano anche di lingery e altri accessori per accendere la vita di coppia.
Vendita in drop shipping di sexy toy e lingery sexy
Ci sono anche aziende di dropshipping che promettono di collaborare anche senza dover aprire per forza una partita Iva: si tratta di un modello di sharing economy, per cui al venditore è demandato ancor più che con i dropship classici, un ruolo di “pr” e promotori. Ovviamente, anche senza l’apertura della partita Iva, rimane comunque l’obbligo che vale per qualunque cittadino italiano che produce reddito: bisogna denunciare al fisco tutto ciò che viene guadagnato.
Uno dei dropshipping che consente di lavorare senza partita Iva è rappresentato da E-Gaia, che oltre a consentire di scegliere tra una vasta gamma di prodotti per cosmesi, è anche aperto alla collaborazione con nuovi fornitori. L’azienda, infatti, invita produttori e fornitori di prodotti in linea con quelli già a disposizione della società, di proporsi tramite i propri uffici affinché possa essere valutata una possibile collaborazione.
Dropshipping e concorrenza
Insomma, chi vuole avvicinarsi al commercio online, non ha solamente l’opzione dell’apertura di un negozio online. Il dropshipping rappresenta un’alternativa valida, purché prima di avviare un’attività si siano valutati con molta attenzione tutti gli aspetti. I dati del 2016 relativamente al commercio online parlano di un vero e proprio boom e il trend sembra essere stato confermato nella prima parte di quest’anno. Si attende ora la chiusura del 2017 e l’inizio del 2018 per avere il quadro completo degli ultimi 12 mesi, ma la tendenza è abbastanza evidente: sempre più persone si affidano ad Internet per acquistare e sempre di più cercano di crearsi un proprio business vendendo tramite un negozio tutto proprio, magari in dropshipping.
Non è un caso, infatti, che colossi come eBay abbiano perso una fetta di mercato rispetto agli anni d’oro: l’elevato numero di negozi concorrenti ha consentito agli utenti di avere a disposizione una scelta più ampia. Al resto ci hanno pensato i comparatori di prezzi, come Trovaprezzi e tanti altri, che consentono di individuare in un paio di click il negozio che vende un determinato prodotto al prezzo migliore. E spesso, ci sono store magari non proprio sulla cresta dell’onda che consentono di trovare vere e proprie chicche a costi che nemmeno le grosse catene possono permettersi.