Il dropshipping è un nuovo modello di business che consente a chiunque di vendere su Internet, pur senza disporre di un negozio vero e proprio con il suo magazzino, le scorte etc. Nel 2016 il settore eCommerce ha subito un’impennata importante e il trend è stato positivo anche per la prima parte del 2017, anche se per avere i dati definitivi sull’anno che volge al termine occorrerà attendere l’inizio del 2018. Sempre più persone comprano su Internet e di conseguenza sono sempre di più anche quelli che vendono tramite la Rete. Tanti altri vorrebbero avviare un’attività di vendita online, ma si lasciano subito scoraggiare da tutte le tappe che una cosa del genere comporta: dall’apertura della partita Iva, alla creazione vera e propria del negozio, il riempimento del magazzino etc.
È in questo ambito che si va ad inserire il drop ship, ossia quel modello secondo il quale il venditore vende un determinato prodotto ad un acquirente senza disporne fisicamente nel proprio magazzino. Un modello che tra gli altri, pratica anche Amazon, seppur con regole ferree e che spesso hanno portato in molti a scoraggiarsi troppo presto. Con il dropshipping, infatti, si può avviare un’attività vera e propria senza magazzino e riducendo all’osso gli investimenti iniziali che invece richiederebbe un eShop tradizionale, ma come in ogni ambito del commercio, non ci si può gettare a capofitto senza avere prima studiato bene tutti i fattori in campo.
È bene partire da un presupposto: chi vende tramite il modello di dropshipping non è altro che un intermediario tra chi possiede fisicamente un bene e chi ha intenzione di acquistarlo, ma in questo caso il detto secondo il quale “ambasciator non porta pena”, non può essere valido. Il venditore è sì il tramite, ma anche uno dei responsabili della transazione, seppur il prodotto transiti tra il magazzino che lo possiede e l’acquirente in maniera diretta.
Dropshipping: i vantaggi
Un venditore che decide di sposare il modello di dropship non ha sostanzialmente l’incombenza di tenere un magazzino con tutto ciò che questo aspetto comporta, ossia dall’investimento di capitali per acquistare in anticipo la merce che andrà poi venduta e inoltre non deve occuparsi della spedizione. Il suo compito è solo quello di mettere in evidenza i prodotti ed occuparsi del rapporto con i potenziali clienti. Nessun problema di prodotti invenduti e giacenze, dunque, mentre le possibilità di inventario sono praticamente infinite.
Chi fornisce fisicamente i prodotti, ossia il dropshipper, ha a sua volta l’incombenza di procurarsi la merce e di spedirla, ma viene sollevato dal processo che impone di tenere i contatti con la clientela e inoltre può aumentare il proprio pubblico a dismisura. I vantaggi per gli acquirenti, invece, sono rappresentati dalla possibilità di fruire di prezzi più bassi per via dei risparmi a loro volta fatti da fornitori e venditori.
Drop ship, il caso italiani
Nonostante negli USA il dropshipping sia apparso già 10 anni fa, in Italia è un modello di vendita abbracciato solo più di recente. Sono sempre di più, infatti, coloro i quali tra i confini del Bel Paese decidono di avviarsi nel commercio elettronico senza avere i patemi degli investimenti iniziali e della gestione di scorte e magazzino. Tutto bello, insomma, si fanno soldi facili? Non è propriamente così, perché innanzitutto bisogna valutare alcuni aspetti relativi alla burocrazia oltre che agli strumenti web necessari per avviare l’attività.
Che si apre un eCommerce tutto proprio, o che si scelga il circuito del dropshipping, bisogna sicuramente avere una piattaforma di vendita online. Bisogna subito mettere in conto la necessità di avere un hosting, un dominio per essere facilmente riconoscibili e raggiungibili tramite browser o meglio ancora via app per dispositivi mobili. E ancora, bisognerà aprire una partita Iva e fare fronte ad alcuni oneri fiscali e amministrativi, oltre che pensare ad una strategia di marketing necessaria per far crescere il traffico e rendere i prodotti che si mettono in vendita visibili ad un pubblico possibilmente vasto.
Dropshipping, quali sono i rischi?
Tra le controindicazioni del dropshipping ci sono i potenzialmente ridotti margini di guadagno, poiché è chiaro che il “grosso” deve essere incassato dal fornitore. Inoltre, molti dropshipper sono affiliati con tanti store e questo potrebbe generare confusione nella gestione di ordini e consegne. È per questo che bisogna avere patti chiari sin dall’inizio, soprattutto per la gestione di disservizi: problemi con le consegne, resi, sostituzioni e quant’altro. L’intermediario è comunque responsabile della comunicazione tra il fornitore e l’acquirente e deve gestire anche questi aspetti.
Cosa fare? Chi decide di avviare un’attività con il metodo del dropshipping deve dunque realizzare un business plan e poi selezionare accuratamente i dropshipper, collaborando solamente con quelli che sono riconosciuti come affidabili, che diano la possibilità di monitorare consegne e spedizioni, prevedere pratiche di reso semplici, supportare diversi circuiti di pagamenti e non chiedere quote di adesione al programma. Diffidare, invece, da quei dropshipper che stabiliscono contatti diretti con la clientela bypassando il venditore, o improvvisano affidandosi anche a corrieri di dubbia affidabilità.
Dropshipping italiani, quali sono i migliori?
Per riconoscere i dropshipper più affidabili in Italia, è buona norma affidarsi ai feedback lasciati in Rete da chi ci ha già avuto a che fare. In questo momento, ve ne sono diversi che godono di molto credito nel Bel Paese, ma il consiglio è quello di verificare sempre di persona, perché non sempre i fornitori riescono a mantenere un alto livello qualitativo nel lungo periodo.
Bazarissimo - un dropshipper specializzato nell’abbigliamento, tecnologia, ma anche prodotti per animali;
B2B Griffati - altro fornitore che opera nell’ambito dell’abbigliamento firmato;
Essetrade - specializzato in dispositivi hi-tech, telefonia e altri accessori;
Mondo Ink - si occupa invece di prodotti per la stampa home e per ufficio, cartucce, toner e quant’altro;
LedLux - fornitore di prodotti di illuminazione anche di nuova generazione a led;
Dropship4you - dropshipper che fornisce gadget, articoli per feste e articoli da regalo di diverso genere;
NewCart - una delle più grandi piattaforme di dropshipping in Italia, all’interno della quale si trovano anche alcuni degli store succitati e tanti altri ancora.